Numero 7 del 2008
Vacanze: turismo a 360°
Testi pagina 10
luglio-agosto 2008 noidonne10
Nel concludere il suo discorso di in-sediamento Berlusconi, ha invocato
il nome di Dio per confermare che il go-
verno italiano è disponibile ad assecon-
dare le richieste di oltretevere, a partire
dal finanziamento scolastico e dalla di-
fesa dei principi "non negoziabili". E
dunque della difesa della Vita: "Oggi in
Parlamento ci sono i numeri per sgreto-
lare il mito della 194"( Famiglia cristia-
na). Queste parole su una rivista fino a
ieri aperta e dialogica ci dicono quanto
sia diventato passatista e codino il cli-
ma del paese. Dopo Mani Pulite la De-
mocrazia Cristiana si è sciolta ma oggi
gli ex democristiani e i cattolici presenti
nei diversi partiti ostentano solidità di
principi, patrimonio di verità, una nu-
trita mitologia di figure carismatiche.
Tutto il contrario nel versante di sini-
stra, i cui eredi sembrano non avere né
padri né memoria e nel dibattito politi-
co subiscono l'impostazione della de-
stra e delle sue campagne mediatiche.
Le quali, ignorando interessatamente il
contesto dei fatti, hanno imposto un'in-
terpretazione sommaria e falsa del ruo-
lo di socialisti e comunisti nella storia
d'Italia. Si è così fatto sparire il loro de-
cisivo apporto alla crescita sociale delle
masse e all'affermazione della democra-
zia. L'orgoglio di questa grande storia
sembra essersi annullato sotto la mar-
tellante accusa dei gulag di Stalin e del
crollo del Muro, e il conseguente dis-
orientamento ha indotto a cercare un
avvicinamento o un rapporto privilegia-
to con le gerarchie vaticane, trascuran-
do quella parte del mondo cattolico che
voleva proseguire sulla via del Concilio
Vaticano II. E così, anche così, è fallito
il progetto di un nuovo grande partito
di sinistra che, forte dell'egemonia cul-
turale, fosse il polo di attrazione delle
forze del cambiamento presenti nel pae-
se; ovvero: il rinnovamento c'è stato ma
non per la forza dell'attrazione e del ri-
chiamo, bensì per la sommatoria dei
partiti. Coi problemi che oggi tutti ve-
dono, a partire dal tema della laicità
dello Stato. Al convegno ItalianiEuropei
sul rapporto fra democrazia e religione
D'Alema ha detto: "C'è da temere che il
peso dei cattolici si indirizzi verso una
parte per ottenere in cambio la tutela
giuridica di principi e valori affinché di-
ventino legge dello stato imposta a tut-
ti". Nella polemica seguita all'appello di
D'Alema alla Chiesa affinché non cada
nella "tentazione del potere" stringendo
un baratto con la destra, Vittoria Fran-
co, intervistata, dice che: "Persino la
sottosegretaria Roccella ha detto che
non si cambia (la 194), semmai si ap-
plica fino in fondo". E invece le donne
non si sentono affatto tranquille perché:
1) se la Destra e la Cei sono troppo in-
telligenti politicamente da evitare uno
scontro nel paese, non si vede perché
debbano rinunciare a tenere caldo il te-
ma per creare sconquasso nel PD, quin-
di sottrargli alle europee i voti che ha ri-
cevuti alle politiche non per convinto
consenso, ma per fermare la valanga
berlusconiana; 2) perché la piena at-
tuazione della 194 non vuol dire per
molti cattolici del PD promuovere la
contraccezione, smetterla di chiamare
abortiva la pillola del giorno dopo, pro-
muovere l'educazione sessuale nelle
scuole ecc.. La Lombardia di Formigoni
già procede nella nuova lettura della
194, una legge figlia di un alto e civile
compromesso fra il diritto della madre e
il diritto del nascituro, e che pertanto
può essere interpretata in modo sbilan-
ciato dalla componente cattolica fon-
damentalista. Ma le pressioni e le vere e
proprie intromissioni politiche del Vati-
cano non sono imputabili solo al centro
destra. Nella passata legislatura infatti
l'Unione ha chiuso nel cassetto i proget-
ti di legge sul testamento biologico, le
unioni di fatto e il divorzio breve, un'o-
missione pesante giustificata dal fatto
che non v'era la maggioranza parla-
mentare. Ma, se un disegno di legge tre-
mebondo come i Dico non ha trovato
unanime accordo, vuol dire che parte
dei cattolici all'interno dell'Unione con-
divide l'idea di "sana laicità" di Ratzin-
ger; inoltre non sarebbe passato, ma for-
se presentarlo e difenderlo, avrebbe ri-
composto alcune delle fratture interne
alla coalizione e il governo Prodi avreb-
be ricevuto l'onore delle armi, soprattut-
to di fronte al paese. Non è da adesso
che su questo giornale le donne, forse
perché disturbate più dei maschi dagli
appelli al patriarcato, hanno denuncia-
to la tentazione di potere del Vaticano,
la filosofia totalitaria di un'autorità che
chiede ai cattolici di rinunciare all'auto-
nomia della politica. Perché la distin-
zione fra diritto e morale dovrebbe esse-
re il fondamento dello stato laico e di
diritto, di uno stato cioè dove vige la de-
mocrazia senza aggettivi e non la "sana
democrazia" di Ratzinger.
La perduta laicità
Vaticano docet
Stefania Friggeri
si è dimenticato l'apporto dei
socialisti e comunisti alla
crescita sociale e democratica
del nostro Paese