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Numero 6 del 2008

1948-2008: 60 anni di Sana e robusto Costituzione. Perchè cambiarla?


Foto: 1948-2008: 60 anni di Sana e robusto Costituzione. Perchè cambiarla?
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Testi pagina 10

giugno 2008 noidonne10
Mentre rilevo che il Governo Berlu-
sconi è riuscito a non andare oltre 21
ministri e 37 sottosegretari, riducendo
significativamente il numero rispetto al
governo precedente, non posso non se-
gnalare - con rammarico - la scarsa pre-
senza delle donne sia tra i ministri che
tra i sottosegretari. Infatti le ministre so-
no soltanto quattro, di cui solo due 'con
portafoglio': Stefania Prestigiacomo al-
l'Ambiente e Mariastella Gelmini all'I-
struzione. L'on. Prestigiacomo si è di-
stinta per il suo operato quale Ministra
delle pari opportunità, proponendo il te-
ma delle quote rosa.
A proposito dell'on. Gelmini appren-
do da Wikipedia che nel 2000 fu sfidu-
ciata da Presidente del Consiglio Comu-
nale di Desenzano per inoperosità e che
la sfiducia fu votata da tutti i consiglie-
ri dell'opposizione e da alcuni della
maggioranza. Tra le ministre senza por-
tafoglio abbiamo l'on. Giorgia Meloni e
l'on. Mara Carfagna. L'on. Meloni, gior-
nalista, che ha il compito di seguire le
politiche giovanili, è stata vice presi-
dente alla Camera dei Deputati. In qua-
lità di responsabile nazionale di Azione
Studentesca fu autrice della proposta
per l'apertura pomeridiana delle scuole
finalizzata allo svolgimento di attività
extracurriculari. Tale proposta avanza-
ta al Forum delle Associazioni studente-
sca, istituito dal Ministero della Pubbli-
ca Istruzione, fu accolta dal Ministro
Berlinguer (DPR 567).
Mara Carfagna, laureata in Giurispru-
denza, è Ministra per le pari opportuni-
tà. Agli onori della cronaca (Corriere
della Sera) la polemica con l'allora Mi-
nistra Prestigiacomo sul tema delle quo-
te rosa, che l'on. Carfagna sosteneva
non essere necessarie perché se una per-
sona vale, emerge ugualmente. Mi au-
guro vivamente che, diventando Mini-
stra per le pari opportunità, abbia cam-
biato idea poiché è sufficiente dare uno
sguardo alle statistiche per scoprire che
il merito da solo non basta per essere
valorizzate. Veniamo alle sottosegreta-
rie: su 37 nominati le donne sono sol-
tanto 5: Michela Vittoria Brambilla
(presidenza del consiglio dei ministri, al
Turismo), Stefania Craxi (Affari Esteri),
Maria Elisabetta Alberti Casellati (Giu-
stizia), Francesca Martini e Eugenia Ma-
ria Roccella (Lavoro, salute e politiche
sociali). Senza nulla togliere a queste
parlamentari, meraviglia che non siano
state utilizzate alcune competenze indi-
scutibili. Perché non nominare ministre
e/o sottosegretarie (al posto di omini)
Fiamma Nirensztejn e Margherita Boni-
ver? Perché Rocco Crimi allo Sport e non
Manuela Di Centa? Perché non un ruolo
governativo alla sen. Adriana Poli Bor-
tone, sindaca di Lecce e che si è distinta
per la riqualificazione della città?
Nel suo discorso alla Camera dei Depu-
tati il 13 maggio il Presidente Berlusco-
ni ha detto: "l'aspirazione generale è che
un confronto di idee e di interessi, anche
se vero, anche rigoroso, non generi nuo-
ve risse ma una consultazione alla luce
del sole, un dialogo concreto e traspa-
rente…" Pertanto, da modenese, mi
chiedo: perché non promuovere Isabella
Bertolini che, quale componente dell'As-
semblea delle Elette, ha contribuito alla
istituzione di una struttura unitaria vol-
ta al perseguimento dell'interesse, non
solo delle donne, ma dell'intera colletti-
vità e che rappresenta l'unica esperien-
za in Italia?
Uomini al comando
Nuovo Governo
Isa Ferraguti
pochi ministri, meno ancora
le ministre. E senza portafoglio
Carfagna Gelmini Meloni Prestigiacomo
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