Numero 12 del 2011
Illuminata umanità
Testi pagina 10
gò n.0. —
WWW
PARLIAMO DI BIOETICA
LA MEDICINA
TRA ETICA
n.0. A
n.0. A
Raffaele Prodomo
Istituto Italiano di Bioetica
www.istitutobioetica.0rg
ED ECONOMIA
ualche anno fa in una clinica milanese si pra-
ticavano interventi chirurgici inutili o ad-
dirittura dannosi per il paziente allo scopo
di riscuoterei relativi rimborsi regionali. Il
principale imputato, un chirurgo toracico,
è stato condannato a molti anni di reclusione
ed è stato radiato dall’albo per avere, tra le altre cose, operato
soggetti affetti da tubercolosi polmonare come se fossero del-
le neoplasie. In questo modo, al fine esclusivamente di lucrare
un maggiore profitto, al posto delle terapie antibiotiche speci-
fiche per la tubercolosi a questi sfortunati malati venivano aspor-
tate parti del polmone malato. Più recentemente in un’altra cli-
nica a Palermo, per incrementare i guadagni sono state nega-
te ai malati oncologici ordinarie cure mediche di supporto alla
chemioterapia. In maniera subdola, su istigazione della direzione
sanitaria, negli am-
bulatori non si
somministrava un
I DRG (DIAGNOSIS
RELATED GRO UP) farmaco che Serve
a attenuare gh ef-
HANNO AVUTO fetti collaterali ne-
gativi delle terapie
antitumorali.
La tecnica truffal-
dina in entrambi i
IL MERITO DI RIDURRE
GLI SPRECHI
FAVORENDO
casi sfruttava a pro-
UN RE C U P E RO prio vantaggio le
particolari modali—
DI EFFICIENZA NELLE tà di rimborso oggi
in vigore in Italia: il
cosiddetto sistema
STRUTTURE SANITARIE.
TUTTO STA dei DRG (diagno-
sis related group)
AD APPLICARLI che prevede un
CORRETTAMENTE rimborso forfetta-
rio per categorie
diagnostiche per
cui operare per tumore al polmone è più remunerativo rispet-
to al praticare una terapia medica. Siccome per la chemiotera-
pia ambulatoriale è previsto sempre lo stesso rimborso allora
perché non “risparmiare†sui farmaci, soprattutto se a pagare
in termini di sofferenza supplementare è il malato!
noidonne | dicembre | 2011
Tuttavia, i DRG, anche se il meccanismo si presta a distorsio-
ni più o meno gravi, non per questo vanno demonizzati, essi han-
no avuto un grande merito: quello di ridurre gli sprechi e le gior-
nate di degenza inu—
tili favorendo un
CHI DECIDE recupero di effi-
cienza nelle strut-
D E LLA ture sanitarie. Tut-
APPRO PRI ATEZ z A to sta ad applicarli
correttamente. Ora
D E LLE C URE? se negli esempi pre-
cedenti sono stati
\ QUESTO violati sia il giura-
E UN PROBLEMA mento di Ippocra-
te che il codice pe-
DISTINTO nale, in altre situa—
D A QUE LLO zioni la questione .si
DEL FINANZIAMENTO ÉfÎÌTÎfdÎÎÉÉÉCÉÎ
PUBBLICO pio, è noto che in
molte regioni d’Ita-
lia la percentuale
di tagli cesarei è
superiore al 50%, si nasce più mediante un intervento chirur-
gico che per le vie naturali. Non c’è nessuna ragione scientifi-
camente valida in termini epidemiologici per questa prassi se
non il confluire di interessi diversi: quello delle cliniche ad ot-
tenere rimborsi più consistenti (le regioni pagano ovviamente
più per un parto cesareo che per uno naturale), quello dei gi-
necologi (un misto di interesse economico unito alla maggiore
programmabilità del cesareo rispetto all’imprevedibilità del tra-
vaglio fisiologico) ed, infine, non ultima, la preferenza di alcu-
ne donne verso una procedura ritenuta meno dolorosa (anche
se la maggioranza delle donne sembrerebbe preferire il parto
naturale). In definitiva, si opta in maniera massiccia per l’op-
zione cesareo sottovalutandone i rischi e ignorando le corret-
te indicazioni fornite dalle società scientifiche.
Mentre ci si contendono i finanziamenti pubblici propo-
nendo trattamenti inappropriati, inutili o pericolosi si con-
tinuano ad escludere dal sistema sanitario nazionale cure
mediche importanti.
Si pensi a molte terapie riabilitative, ad alcune radioterapie
n.0.