Una brigata S.AP. ha preso il nome della martire Clelia Corradini, torturata dai nazifascisti e poi fucilata
di Redazione Noi Donne
CLELIA CORRADINI
Per spontaneo desiderio di tutti i suoi componenti, una Brigata S. AP. della Liguria ha preso il nome della martire CLELIA CORRADINI.
Con l'ordine del giorno che ne dà la notizia, la Brigata, traccia una biografia dell'eroina. Ne riportiamo i punti principali.
"Non è certo per formalità che abbiamo dato questo nome alla nostra Brigata, ma per onorare un nome a noi tutti caro, per onorare una madre che tutto affrontò pur di non venire meno alla sua fede, una madre che appena formatisi i primi gruppi di resistenza fra i monti, contro le barbarie nazifasciste, non esitò a mandarci il proprio figlio, una donna che diede tutta se stessa per la libertà e l'indipendenza della Patria.
Come operaia, affianco dei suoi compagni di lavoro, fu sempre prima in tutte le lotte da essi combattute, come dirigente costituì i 'Gruppi di Difesa della Donna' di Vado Ligure, e diede vita a numerosi altri gruppi, che oggi con l'esempio del suo eroico sacrificio si schierano sempre più sul fronte di lotta e danna un valido contributo alla Lotta di Liberazione Nazionale.
Arrestata, dietro indicazioni di una spia, nell'intento di strapparle delle confessioni, i carnefici nazi-fascisti la sottoposero a ogni sorta di violenze e di torture, ma tutto fu vano. Essa non parlò, tacque a costo di qualunque sacrificio, sopportò con coraggio di combattente le spietate ed inumani torture alle quali fu sottoposta.
Senza nemmeno un simulacro di processo fu condotta di fronte al plotone di esecuzione. Il suo contengo di fronte all'estremo sacrificio fu eroico. Ancora le fu intimato di rivelare i nomi dei suoi compagni, ancora fu torturata. Ma le sue labbra non si aprirono che per pronunciare parole di odio contro i tiranni, oppressori del nostro popolo, per invocare il figlio Sergio da mesi combattente valoroso nella file partigiane esortandolo a continuare la lotta con sempre maggiore coraggio e intensità.
La spia che l'ha denunciata è già stata giustiziata e si avvicina ormai il giorno in cui tutti i nostri martiri saranno vendicati.