Le madri di figli/e con disabilità sono 'diversamente donne'. Un racconto delle disuguaglianze rispetto ai diritti attraverso le immagini tratte dall'Archivio storico di NOIDONNE
I diritti non sono uguali per tutte le donne, in Italia, nonostante la Costituzione e poi tante leggi li abbiano sanciti e regolamentati.
Le madri di figli e figlie con disabilità sono donne dis/eguali ; il diritto al lavoro non le riguarda e neppure il divieto di essere discriminate, solo per fare due esempi.
Nell’ambito del progetto “Fattore H. Madri e donne tra responsabilità e autodeterminazione”, sostenuto dalla Regione Lazio, proponiamo una mostra virtuale (https://www.youtube.com/watch?v=v5pYCNG_uqU), un sintetico documentario storico che vuole sollecitare riflessioni rispetto ad alcune specificità che riguardano le donne/madri di figli con handicap.
Attraverso immagini provenienti quasi interamente dall’archivio storico di NOIDONNE, si raccontano i principali snodi delle conquiste civili e sociali dal dopoguerra. Leggi che oltre ad aver affermato tanti diritti per le donne e per la famiglia (il voto, il divorzio, la parità nel lavoro, i consultori, la tutela sociale della maternità, l’IVG) hanno rappresentato la base ideale e culturale per ottenere, successivamente, norme che hanno permesso di affermare principi di tutela, inclusione sociale e scolastica per le persone con handicap, insieme all’organizzazione di servizi sociosanitari. Non è nell’orizzonte di questo progetto entrare nel merito dei servizi effettivamente messi a disposizione, valutandone la rispondenza alle reali necessità, anche se certamente l’efficienza e la qualità dei servizi inevitabilmente impattano con la vita delle donne/madri di cui ci stiamo occupando.
In questa sede ci interesse accendere un faro su un altro aspetto: come questo complesso di norme - che giustamente si occupa delle persone con handicap - considera la madre. Non citandola, la considera implicitamente parte integrante dei servizi, quasi una sorta di appendice la cui disponibilità è scontata, dentro e fuori la famiglia, per compensare le carenze o le assenze del sistema.
Il Consiglio regionale del Lazio, con la legge nr 5/2024 “Disposizioni per il riconoscimento e il sostegno del caregiver familiare” recentemente approvata, ha colmato questa mancanza affidandone l’applicazione agli organi competenti. È un primo passo, molto importante, verso il riconoscimento concreto di un lavoro che ha un valore sociale inestimabile.Il 24 febbraio 2023, con la legge nr 8, il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato la legge denominata ‘Disposizioni per il riconoscimento, la valorizzazione e il sostegno dei caregiver familiari’.
Valeria Petricca
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