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Numero 3 del 2012

D come differenti


Foto: D come differenti
PAGINA 41

Testi pagina 41

EITA SCOLLO
SICILIA

MITOLOGICA
E FEMMINILE

di Mirella MasceIIino

ICONA INTERNAZIONALE
DELLA MUSICA FOLK, EREDE
DELLA GRANDE ROSA BALISTRERI

tta Scollo è nata a Ognina, borgo marinaro di Catania.

Qui vive fino a diciotto anni, per trasferirsi a Torino

a studiare Architettura. Ma lascia l’Italia per andare a

Vienna a studiare al conservatorio. Si stabilisce in Ger-

mania, prima ad Amburgo e poi a Berlino. Icona in—

ternazionale della musica folk, erede della grande Rosa
Balistreri, per il Circuito del Mito Sicilia Mater Ma(d)re di suo—
ni, in collaborazione col Goethe Institut, al Teatro Cicero di
Cefalù, l’artista si è esibita con l’Ensemble Sicilia Mater. Un
omaggio alla יִgura storica e mitologica della Sicilia al femminile,
con un percorso musicale e poetico, dai versi dei poeti arabi
alle composizioni della Scollo. Un’intensa e straordinaria can-
tante, ha donato il suo canto con pathos ed eros al teatro stra—
colmo di pubblico. Un atto d’amore per la Sicilia, luogo del-
le radici, dell‘anima e del cammino artistico che la Scollo con-
tinua da Berlino, girando il mondo con l’occhio sempre rivolto
alla sua terra.

CANTI NELLA LINGUA MADRE, IL SICILIANO. SE NON AVESSI AVUTO LE
ORIGINI SICILIANE, SARESTI ETTA SCOLLO CHE SEI ADESSO?

Non riesco a immaginarmi diversa. Certo il fatto di essere del
sud è un grande dono per me, un qualcosa in più. Credo che
sarei uguale, ma mi mancherebbe qualcosa che non saprei dire.
Sarei triste perché non lo capirci.

TU SEI UNA MUSICISTA, UNA CANTANTESSA COME DICE LA CONSOLI.
SENZA MUSICA POTRESTI PENSARTI?

Non non potrei pensanni come non potrei pensanni senza man-
giare. Per me è una necessità. Non mi ritengo musicista, nel
senso accademico. Sono piuttosto un’autodidatta. Essendo ri-
































belle, sono fuggita anche dalle istituzioni, anche da Vienna e
mi sono costruita da sola. Io scrivo a modo mio.

LA SICILIA CHE TU AMI, NELLA QUALE TORNI SEMPRE, VISTA DA LON-
TANO COM'È?

É talmente diversa che a volte mi fa paura. Ogni volta il mio
inconscio vuole azzerare delle informazioni, per fare si che io
rimanga stupita nel trovare qualcosa di strano che non capi-
sco. La Sicilia mi appartiene. lo vivo a Berlino molto como-
damente e anche Berlino è un’isola. È un alibi per poter vivere
la mia sicilianità senza confini, senza reticenze e senza freni. Mi
manca la mia terra, ma senza sospiri. Il distacco crea una gran-
de tensione che si traduce in creatività e lavoro.

GUARDANDO LA SICILIA TI ACCORGI DELLA SITUAZIONE DELLA CUL'
TURA. PER ESEMPIO LA STORIA DEL TEATRO CICERO DI CEFALÙ, CHIU-
SO ALLA FINE DEGLI ANNI '70 E RESTITUITO ALLA CITTÀ DOPO QUA-
RANT'ANNI. PERCHE SUCCEDE SECONDO TE?

È un mistero. La Sicilia è una delle terre che ha più artisti ed
opere. Secondo me ci saranno pure i motivi politici, la crisi,
ma molto ha a che fare con la natura dei siciliani. Sono stra-
ni, rispetto ad altri isolani. Mi viene in mente Tomasi di Lam-
pedusa. C’è questo travaglio che fa si che la grande creatività
diventi distruttiva. Credo sia un motivo profondo psicologi-
co. Al di là di questo, i talenti siciliani non si possono paragonare
a nessuno. Io ho visto Giovanni Sollima a Berlino, con un pub-
blico che prima che lui salisse sul palco dormiva. Appena è sa-
lito su e l’Orchestra ha cominciato a suonare la sua musica il
pubblico si è svegliato ed è venuto giù il palco!

NEGLI ULTIMI TEMPI IN ITALIA E NATO IL MOVIMENTO DI DONNE
SE NON ORA QUANDO? COSA NE PENSI, VEDENDOLO DALLA GER-
MANIA?

Mi viene in mente il documentario di Lorella Zanardi I] cor-
po delle donne. I0 credo che le donne sanno cosa fare per sal-
vare il mondo e la vita. Hanno un istinto che fa si che nei mo-
menti critici, come questo italiano, ci si unisce per lavorare in—
sieme. lo lavoro benissimo con le donne, con loro c’è un’em-
patia a pelle. H0 sempre due musiciste sul palco. Noi donne
siamo come i canarini che sentono il pericolo prima che arri-
vi! Penso al temporale, al terremoto. Unite sappiamo cosa fare
per salvarci.

noidonne I marzo I 2012 39


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