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Numero 43 del 1948

Marisa Rodano parla alla Camera/Zara Algardi: una donna giudice nel Foro di Roma


Foto: Marisa Rodano parla alla Camera/Zara Algardi: una donna giudice nel Foro di Roma
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Testi pagina 6

HGIBLETTI
DELLA Pl?E



BRUNILLA ALDOVlNl di 3
anni, Sorasina (Cremona)





ALDO ALDOVINI dì (l an—
no, Soreslna (Cremona)

ROBERTO OTELLI, 20 mesi
Luco Mugello (Firenze)

., i.






I MAURlZIO CELLINO
di l anno, Gavîrate

Si avvertono le . inam- '

Fe-letìnf'icidchîitxtgele
o r e eg gio-
lettggdells Pace perve-
nute in Redazione. ver-
ranno pubblicate ?no
al loro esaurimento.



MARIO PUCGELLl,
Prato

l9 mesi

u

RENATA RiVOLE'lTI di 13
mesi - Scendiamo (R.Emilia)




g

lVANO zuppmoujs mesi
Barlcella (Bologna)



ENRICO FUMAGALLI di 2
anni - Camerlata (Como)





entro Dick, etername
disoccupato, si, re
utile pulendo accura a—
mente il pavimento, Kit-
ty rientrò in con e sen-
za togliersi l’impermeabile goccio-
lente si diede a percorrere la stan—
za agitando il New York Herald.
come un vessillo.

—— Cosa c'è? — chiese il giova—
ne guardando tristemente le mac-
chic d‘acqua che annullavano la
sua fatica. Ed ella abbracciando-
Idmiamente:

——— Suvvla non tenermi il bron-
cio, ho trovato, ho trovato...

Dici: le resa il bacio incredulo;
da troppo tempo sua moglie s'al—
fannava a seguire le inserzioni
dei giornali senza scovare, il la-
voro adatto per lei.

—— stavolta ci siamo, ascoltami,
Dick — e lesse: «Cercasi, scopo
reclamo giovane donna che cono-
sm. le danze moderne, massima
segretezza, presentarsi... ecc. s.
Che ne’ dici? ci vado subito.

Ella s‘avvide dello scarso entu—
siasmo di Dick e la sua gioia si
spense come la piccola ?amma
d’un cerino: — Ti prego, abbi
?ducia in me, prevedo grandi co—
se... — Corse a' cambierei, ritorno
con un abitino sportivo: prima
di uscire lo baciò sul naso; allo-
ra il giovane, tenendola stretta
contro il suo petto, come a difen—
derla da uno oscuro pericolo: —
Bada ——— le disse —— può essere
una trappola, vi sono tante insi-
die in New York...

a donna giunse all’indirizzo

dato nell‘avviso; era quello

della Ditta Gorres 8t C. uno
dei più eleganti magazzini della
città. Fu introdotta in una sala
ove altre donne attendevano, al—
cune mature, altre giovanissime.
’ Dopo poco un signore pingue,
seguito da uno magro entrò e
pregò le concorrenti di lasciar
esaminare le loro gambe, soltan—
to un poco ai disopra della cavi-
glia, poi quello magro annotò la
lunghezza dei piedi e dignitosa-
mente si ritirarono. Passo un
quarto d'ore, di ansiosa attesa
quindi l'inserviente, tra gli sguar-
di invidiosi delle convenute, pre-
gò Kitty di passare al bureau per
parlare col Direttore. Questi che
era l‘uomo pingue le chiese se

sapeva halhre a perfezione il

boopîe-woom‘e. Rispose ch'era abi—
lissima in quella come in altre
danze, ma domandò incuriosita:

—— Dove dovrei ballare? —— di
solito non si danza nei magazzi-
ni di mode...

—Dove? in una delle nostre
vetrine e precisamente in quella
(calze per signora n, voi mette-
rete i più bei tipi di calze della
nostra Ditte. e questo invogliare.
le passanti ad acquistarle. Origi-
nale, non è vero? Ma rassicurate—
vi, mediante un giuoco di tende
sarete del tutto nascosta al pub-
blico: ora dovrete fare una prova
danzando con un ballerino assun-
to appositamente, non vi stan—
cherete neppure perché farete
lunghe soste nella danza, s'in-
tende. ‘

Il mistero era. chiarito, non vi
era. traccia di quei ganasters che
ormai Dick vedeva. dappertutto,
le condizioni otrerte erano otti-
me, non restava che provare le
danze ed accettare.

noscenza di Bill, colui che

doveva esserle partner e che
proveniva dal teatro di varietà;
Kitty era leggerissima e non sba-
gliava mai il tempo, tanto il gio-
vane che il direttore ne furono
soddisfatti; essi danzavano su una
pedana lunga quanto la vetrina
al suono d’un grammatono, le
tende drappeggiate ii wiavano a
tutti creando nell‘ambiente l'in-
timitù d’un piccolo salotto. Ed
era strana quella solitudine nel
cuore dell’immenso metropoli, tra
la rolla die gremiva il marciapie-
de, le automobili che s'intmvve-
devano nella via, la gente che si
aggirava nei magazzini, ”era stra-
na e dolw insieme.

a ll'indomani ella fece la co—



'aveva un





Essi l‘av rono subito. Blll
o pallido sciupato
dalla vita di palcoscenico ma ni-
teresmnte, occhi grigi, profondi
die sembravano dire tante cose
anche quando egli non pensava
a nulla, mi nervose ma delica—
tissime nel sorreggere Kitty...

Per quanto i mariti americani
siano avvezzi alla complete. in—
dipendenza, delle loro mogli, Dick
comprendeva e so?riva, ma se az-
zardava qualche protesto, Kitty
scattava: — Ci manca che tu sia
pure geloso...

Nel frattempo l’originale recla-
me dei Magazzini Gones 87. C.
aveva attirata molte clientela nel
reparto (Calze per Signora) e.
cosa non strana in un paese co-
me l’America, alla coppia. dan-
zante giungevano lettere d'ogni
tenore, che talvolta rivelavano
una curiosità. morbosa di sapere
quale bella o... brutta matura
si celasse dietro le tende della
vetrina. Kltty e Bill si divertiva-
no a leggere quelle lettere. Ma
quando ne giunse una del più
noto impresario teatrale della cit—
tà. che li invitava a passare nel
suo unicio essi si guardarono se-
ri: — Non è il caso di ri?utare ——
disse Bill: .

Quando furono alla presenza
dell’impresario questi li prese per
due sposini e, soddisfatto del lo—
ro aspetto, propose'di assumerli
per una rivista che stava alle-
stendo. Era la Iortunai L'impre-
sario trovo che Kitty aveva il ?-
sico adatto pei teatro'e che, per-
IeziOnandosi, sarebbe divenuta
una star.

La donna raggiante ne informò
Disk, ma questi divenne serio e
triste: '— Avevo immaginato che
saresti ?nita in una trappola!

Allora ella s’adirò: Come? una
trappola la carriera artistica che
mi si presenta? È l’avvenire as-
sicurato! Sappi che il palcosceni-
co è sempre stato il mio sogno...
pensa come sarò bella con abiti
vaporosi. alla luce dei ri?ettori!
Già se si dovesse vivere con la
vendita dei tuoi quadri...

Alle parole di Kltty Dick s'ac-'

casciò come rosse ferito, sentiva
di essere un vinto nella yita, ed
il timore di perdere quello che
gli restava e che formava il suo
tesoro, l’amore di sua moglie, lo
mostrava. Ella s'accorse d’esser
stata troppo dura e sussurrò: '

— Non temere, non avverrà.
nulla! '

Ma Dick conosceva gli ambien—
ti teatrali. Amava. Kitty ma non
avendo danaro, non poteVn, im—
porle di ri?utare e tacque... 'Ihc-
que anche quando, si avvide, co—
me aveva previsto, che ella si
staccava sempre più da lui, tac-
que ed attese.

itty ali insieme a Bill le
tavole del palcoscenico più,

in voga di Broadway ed ebbe
tanto successo che di li passò.

nientemeno, ad Hollywood per re- k

care sullo schermo la grazia delle
sus danze. A casa tornò sempre
più raramente ?nché andò ad
abitare in un quartierino nei
pressi degli stabilimenti cinema—
togrs?ci, per essere più vicina
quando doveva eseguire le prove,
ma in realtà era perché.l non ama-
va più chk. ,

Trascorse qualche tempo e per
uno di quei capovolgimenti di
fortuna facili in America il gio-
vane pittore esponendo i suoi
quadri in una mostra ebbe un
gran successo, a quella seguiro-
no altre mostre nelle città d’A-
merica e poi in Europa ove egli
torna-ve. con piacere sentendosi
più aderente al vecchio che al
nuovo Continente.

Prima di partire fece un ten-
tativo e propose, a Kitty d‘accom-
pavSnarlo; ma ella, tutto. presa nel
suo lavoro, ri?uto. Fu cosi che
mentre si trovava a Parigi Dici:
apprese dal giornali che la 'star
Kitty, durante le prove d'un mm
era caduta iratturandoei una
gamba, immediatamente parti in
aereo e raggi se New York.

Fu assai triste e penoso 61“81





viaggio per il povero
per le so?erenze de
lo tormenta“. la
di non essere bene
di non trovarla sola, forse, l'es-
siilava. e tutto il suo amore, tut-
to il suo dolore a?loravano con
una intensità da dargli spasimo...

Alla direzione della Casa cine-
matogra?ca che l'aveva assunta,
gli dissero che Kitty si trovava
in una clinica. Alla clinica sep-
pe che l’ammalata, dopo un bre-
ve soggiorno, sveva voluto essere
trasportata nel suo qmrtierino.

s Sicuramente ——— pensò, —— vuol
essere libera di ricevere Bill...».

Al telemno la voce di lei appar-
ve gradevolmente sarprem. '

— Dimmi francamente se sei
disposta a vedermi Kitty, sono
tornato appena ho saputo del do-
loroso incidente.

——- Vieni pure, ne avrò molto
piacere:

La cameriera negra lo introdus—
se in una, chiare. stanza da letto
dove la star giaceva immobile. Po—
vera Kitty! Addio palcoscenico,
addio schermo, vesti vaporose e
danze alle luci violente dei ri?et—
torri...

chk, per superare il dimcile
momento dell'incontro, cerco su-
bito di farle animo e di scherza-
re, mentre il cuore doleva: anche
a lui, ma Kitty, resa sensibile
dal male sofferto si commosse e
gli occhi stanchi si riempirono

Adi lagrime. Gli disse DO! che te-

meva di restar datomnta per
sempre poiché era caduta da una

Novella Ji ROSSANA LlSl





impalcatura sulla quale danzava
durante le provo di una rivista
spettacolosa.

—- Non ti scoraggiare, Kitty,
consultemi degli altri medici,p'uò
darsi che col tempo, con molte
cure...

—— No, Dick, non m’illudo pun-

to, non potrò più tornare al tea— '

tro... —— Poi volle sapere del suo
viaggio in Europa, delle mostre
che avevano avuto tortuna.

ick comprese che Bul s’era

allontanato da lei. Cosa ci

si poteva attendere dal bel
giovane, amante solo del successo
e del piacere?

Kitty ebbe in Dick il compa-
gno buono dellesue giornate di
so?'erenza. Noto com'egli avesse
smess. l’aria rassegnata d'una
volta, apparisse diverso, sicuro di
se e del suo avvenire,

— Hai quasi l‘aspetto di un uo-
mo felice tu, mentre lo m’aceor-
go d'esser divenuta brutta ed in—
felice...

— Sii perché ho l'aria, felice?
— chiese Dick.

— No. ,

—— Perché ?nalmente ho «ri-
trovator mia moglie!

— Davvero, Dick, tu vorresti
l'ar questo? — E gli occhi le ar-
sero come per febbre improvvisa.
— E tu vuoi restarmi accanto?

—— Sì, Kitty. Perché il mio è
il vero amore, quello che sa com-
prendere e perdonare, quello che
non abbandona nell’ora della pe—
na e della solitudine...

MOSTRA DEL DISEGNO SUVIETICU



Disegno di pittore ucraino



ROMA, 20 nov. 1948
Alla Galleria di Rama, a cu-

. m dell‘ASsociazione Italia-URSS,

è stata per la prima volta .01»
gam‘uata m Italia una mostra
del disegno sovietico. Si è par-
lato molto in qaests' giorni, dopo
il Congresso degli Intellettuali
tenutosi in Polonia, dell’impor—
tanza dell’arte, del suo compi—
to in una società nuova, dei
suoi rapporti con il popolo. Ma
forse solo osservando attenta—
mente questa mostra di disegni
ci possiamo concretamente ren—
dere conto di quale sia il cam—
pito preciso di questa urto
Tanti nomi sotto le xilogra-
?e, linotipie e litogra?e: gli m.
it's—li nuovi di un popola nuo-
1J0_ Non ci rio/fermiamo a par-
lare dei pregi del disegno e del-

le varie scuole. Si nota in tutti i lavori uno studio profondo,
una conoscenza della prospettiva, un senso del bello veramente

innato ”all’artista e una capacità di rendere chùxmmsnts il

proprio pensiero attraverso le

immagini,

La cultura può essere un bene immenso 0d un nemico p0-
tente secondo la persona che la possiede. Ma qui la cultwa
è diventata veramente un‘amica dell’umanità. Ci vengono in—

amtro dal ritratti le ?gure più

nate: da Gorkl, a Stalin, a Le.

m'a, ai grandi dell'arte, agli accademici, quei ritratti parlano
e vivono. Poi ecco some della vita di ogm‘ giorno vita di
ieri e dl oggi: da un lato la distruzione della guerra, dall'altro

le speranze della pace,

E poi c'è lo studio del passato e del futuro Forse quei po-
chi disegni piccolissimi rWesentau? le scene del Prometeo in—
catmto'passano molto facilmente inosservati: ma se le stu—

diate da vicino ritroverete nel

loro autore una studio profon-

do del disegno. di quel disegno particolare che ador'nava i
vasi" greca-sica“ scoperti in Sicilia. E ?lanti disegni di am-
mali, Pochi, ma ci hanno [atto pensare ad una vita paci?ca,
alla giova di fanti bambini davanti a quei ”piattini dal mu- .
setto puntato e dagli occhietti furbi, allo scoiattolo pronto a

radere v'l suo frutto.

L'arte ha una scopo sociale. Nessuno meglio degli artisti so-
vietici può affermarlo al mondo, Ma mi che sappiamo come

tutto la nostra vent arte sia sorta per volere di un

libero, non solo coniprendiamo

popolo
oggi k1. strada che l’URSS sta

percorrendo, ma speriamo che al più presto anche i nostri ar—
h’sti più evoluti e coscienti continuino in una solidarietà inter-
nazionale vl loro lavoro e si servano anche di questa arte im-

mortale per difendere la pace fra i popoli,

Luigia Cobau



_______4 “.1. ”e i L.


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